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INTERVENTO SU EDIFICIO MONUMENTALE IN CITTA' ALTA - BERGAMO PER RIFUNZIONALIZZAZIONE LOCALI DA ADIBIRE A BIBLIOTECA DEL CONSERVATORIO
con arch. Maurizio Spreafico
Design parete vetrata con BRUNO ROTA

Per consentire l’utilizzo dei locali adibiti a biblioteca posti al 1° piano del corpo di fabbrica nord-est l’Ente Committente aveva chiesto la chiusura del loggiato aperto verso la corte , tale da consentire l’accesso ai rinnovati locali della biblioteca da un luogo “caldo”,senza uscire all’aperto.
La soluzione proposta per rispondere alla richiesta dell’Ente Committente è stata quella di una parete attrezzata arretrata dal filo della facciata e da questa totalmente indipendente , sviluppata sulla base dei seguenti criteri:
-totale indipendenza degli elementi aggiunti dall’involucro murario antico esistente ed in particolare dalle arcate , dalle colonne e dalle volte a crociera;
-eliminazione totale del rischio di compromissione delle parti in pietra , cioè delle colonne e dei capitelli esistenti, che sono stati sottoposti a interventi di restauro conservativo: nei due piani superiori, i serramenti in ferro della Sala Piatti inseriti tra una colonna e l’altra, favorendo il ristagno dell’acqua, hanno infatti accellerato e aggravato il processo di degrado della pietra arenaria del davanzale e delle colonnine.
-inserimento di un nuovo elemento “non conflittuale” dal punto di vista percettivo ,con le caratteristiche esistenti della facciata e del cortile,
-totale reversibilità dell’intervento, ossia possibilità in futuro di togliere quanto aggiunto nel presente, senza alterare in alcun modo l’ edificio
La nuova parete è stata montata “ a secco” senza necessità di opere murarie che abbiano modificato l’esistente ed è concepita come oggetto d’arredamento , smontabile in futuro quando dovessero mutare le esigenze di utilizzo degli spazi, senza che ciò provochi alterazioni permanenti all’edificio. Il prospetto verso il cortile rimane del tutto inalterato, in quanto l’intervento si sviluppa in posizione decisamente arretrata rispetto al filo di facciata, nella quale non vengono quindi definite situazioni conflittuali o di stratificazione incompatibile di segni. I criteri generali che ispirano il nuovo oggetto sono quelli della leggerezza e discrezione percettiva, evitando però atteggiamenti “mimetici” e “ in stile”, ma dichiarando senza ambiguità l’attualità dell’intervento che non dovrà fintamente confondersi con i vocaboli storici antichi già esistenti: in tal senso vanno letti sia i materiali che la forma .